RURSUM POST TENEBRAS SPERO LUCEM
Giobbe 17, 11-16
Giobbe si affida alla tomba
11 “I miei giorni passano,
i miei piani e i miei sogni svaniscono.
12 Gli uomini scambiano la notte
con il giorno,
dicono che la luce è più vicina
delle tenebre.
13 Anche se spero, la mia dimora
è nel mondo dei morti,
là sarò disteso nell’oscurità.
14 Alla fossa ho detto: “Tu sei mio padre!
al verme ho detto: “Tu mi sei madre
e sorella”.
15 Dove sei, ora, mia speranza?
Chi ti vedrà più?
16 Scenderai con me nel mondo dei morti,
assieme finiremo nella polvere”.
Caro Pierluigi Micheli,
permettimi di parlarti come ad un amico di vecchia data.
L’altra notte (20 Giugno 2014), ancor prima dell’aurora, sei venuto a visitarmi nel sonno. Non so bene dove mi trovavo. Ricordo solo che dovevo collocare in un posto di transito il quadro con la tua foto che sta tra gli scaffali della mia libreria, ben in vista alla tanta gente che affollava i locali e andava su e giù per le scale.
Durante l’affannosa ricerca per collocarlo nel posto più visibile, mi sono svegliato di soprassalto e mi sono detto: “…ma in questi giorni è l’anniversario…che sia oggi…che sia già passato…” E non mi veniva in mente la data esatta. Così mi sono alzato per andar a verificare: 22 giugno 1998. Due conticini per dedurre che sono già trascorsi 16 anni dalla tua Pasqua eterna e nascita al Cielo.
Passato il sonno, sono sceso a farmi un caffè ma non ho più avuto pace: una voce interiore, insistente, mi diceva: “oggi vai a Milano al Cimitero Monumentale, vieni a trovarmi dove non sei mai stato…ti aspetto”.
Durante il giorno ho tergiversato al pensiero di dovermi fare non solo una cinquantina di chilometri ma che sarei finito in quel caos stradale che c’è sul piazzale del Camposanto per via di eterni lavori in corso. Ed è successo come immaginavo.
Poi ti ho invocato e, miracolosamente, ho perfino trovato da parcheggiare gratuitamente in una stradina, all’ombra del sacro recinto.
Con l’indirizzo nel taschino “N. 921 – Rialzo di ponente“, mi sono messo alla ricerca della tomba che ho trovato abbastanza in fretta. E adesso sono qui a riprodurla, come mi hai richiesto.
Dopo le angoscianti parole di Giobbe che ho trovate su un portale, consolante l’impatto con questo testo riepilogativo del pensiero di Paolo “La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?… Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!(Cor. 15, 50 – 56), un rendimento di grazie al quale ho dato la mia piena adesione di fede. Ma, fotografando di qua e di là, vedendo così tanti monumenti insigni, mi son tornate in mente le parole pasquali del Vangelo di Luca: “PERCHE’ CERCATE TRA MORTI COLUI CHE E’ VIVO?” (Lc 24, 1-12).
- Ed ho pensato a Maria di Magdala, a Giovanna e Maria di Giacomo.
- E alle altre che erano insieme e che andarono a raccontarlo agli apostoli.
- E la loro reazione: “Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse”.
Così mi sono ripetutamente chiesto il significato di tale chiamata. Solo per dirmi “PERCHE’ CERCATE TRA MORTI …?”
Di te nemmeno una piccola foto. Ma il nome basta e il titolo accademico va oltre il significato professionale: MEDICO DI DIO PER LA CITTA’ DELL’UOMO. Perché così hai speso la tua vita.
Qui hai pregato, ascoltato Mozart, Verdi, qui hanno pregato per te…« In paradisum deducant te Angeli; in tuo adventu suscipiant te martyres, et perducant te in civitatem sanctam Ierusalem. Chorus angelorum te suscipiat, et cum Lazaro quondam paupere æternam habeas requiem. »”
« In paradiso ti accompagnino gli Angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri e ti conducano nella santa Gerusalemme. Ti accolga il coro degli Angeli e con Lazzaro, povero in terra, tu possa godere il riposo eterno nel cielo. »
“PERCHE’ CERCATE TRA MORTI …?”
Forse volevi dirmi
- che con Gesù la morte non interrompe la vita, ma le permette di fiorire in una forma nuova, piena e definitiva,
- che la morte non allontana i nostri cari da noi, ma li avvicina,
- che la loro non è un’assenza, ma una presenza.
- Volevi dirmi che la morte non interrompe la vita?
“Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”. Cosa può significare?
In Galilea Gesù non aveva parlato di peccatori, aveva parlato di anziani (i presbiteri), di sommi sacerdoti e di scribi, cioè i componenti del sinedrio, il massimo organo giuridico di Israele. Ora, dopo la morte di Gesù, costoro vengono qualificati come peccatori. Viene detto che i peccatori non sono quelli che trasgrediscono la legge, quelli che non riescono ad osservare tutti i dettami della legge, ma sono – e la denuncia dell’evangelista è tremenda – proprio coloro che pretendono di rappresentare Dio.
Coloro che si presentano o pretendono di essere i rappresentanti di Dio, per l’evangelista, in realtà sono peccatori, perché hanno anteposto il proprio interesse all’interesse degli altri, la propria convenienza al bene degli altri. Per questo hanno assassinato Gesù, per la loro convenienza.
Mamma mia, non voglio giudicare nessuno e, tanto meno, schierarmi dalla parte dei giusti. Anch’io mi sento di appartenere alla classe dei “peccatori”, a coloro che l’evangelista liquida con questa espressione “i peccatori”.
Ebbene le donne, nell’udire queste parole, si ricordano l’annuncio di Gesù e vanno loro stesse – pur se all’epoca considerate le più lontane da Dio – vanno ad annunciare, a fare lo stesso lavoro, la stessa attività degli angeli, coloro che portano gli annunci agli undici. Stupendo: gli apostoli sono stati evangelizzati dalle donne.
C’è un significato anche per l’oggi? E perché proprio a me vieni a dire che il ruolo della donna nel vangelo di Luca è importantissimo? Perché vieni a ricordarmi – a me uomo – che sono le donne che annunciano agli uomini che la vita è più forte della morte, ma gli uomini non ci credono?
Mi rendo conto che l’evangelista denuncia una mentalità maschilista e misogina, e il suo commento è severo: “Quelle parole parvero loro come vaneggiamento e non credevano ad esse”.
Le donne, per il fatto che Sara aveva risposto a Dio con una innocente bugia, non era considerata credibile. La loro testimonianza non era valida. E gli uomini, gli undici, nonostante l’insegnamento di Gesù, nonostante Gesù avesse accolto al suo seguito delle donne che qui appaiono come Maria Maddalena e Giovanna, sono ancora condizionati da questa mentalità. Quindi, quando le donne sono portatrici di un annuncio della vita che è più forte della morte, quest’annuncio non ha effetto, condizionato dalla mentalità maschilista, dalla misoginia del gruppo maschile che segue Gesù. Ma in tutto questo, io cosa c’entro?
C’è un’eccezione. Pietro, che anche lui fa parte di questo gruppo, si mette in marcia, si mette in movimento verso il sepolcro, ma vede soltanto un sepolcro vuoto.
Ecco il messaggio per me:
- al sepolcro non c’è nulla da vedere.
- Ora c’è soltanto una Parola da ascoltare,
- da accogliere e far fiorire nella propria esistenza.
Se puoi – e so che puoi – dammi una mano. Perché sono sì un uomo. Ma, proprio per questo, assai poco credibile per dirlo in giro. Del resto, perché sei stato collocato nel trio MICHELI-PAMPURI-MARTINI come guida dei GLOBULI ROSSI?
…Così ho potuto visitare anche la tomba di Don Giussani che ho cercato a naso e che, fortunatamente, – più sontuosa e visibile della tua – è collocata nei pressi.
TUTTO SU PIERLUIGI MICHELI:
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